Nel 2012 la Penisola della Kamchatka (Russia), fu colpita da una spettacolare colata lavica. Due anni dopo, nel 2015, avvenne una “preziosa” scoperta; infatti furono ritrovati, nella lava solidificata, dei diamanti unici nel proprio genere, proprio per la loro genesi.
Dopo un accurato studio, tramite la microscopia elettronica e diffrazione di raggi X, i geologi russi affermarono che questi diamanti non si formarono nella fusione magmatica, ma bensì tramite gas vulcanici sotto pressione e fulmini durante l’eruzione vulcanica; inoltre che si differenziano da tutti gli altri tipi noti di gemme preziose dalle loro caratteristiche geologiche e mineralogiche, dalle temperature di combustione alla composizione di traccia e che possono essere scambiati, da un occhio non esperto, per diamanti di sintesi in quanto il processo è simile. Basti ricordare che nel 1964 in Francia fu registrato un brevetto per la produzione di diamanti dal gas, utilizzando una potente scarica elettrica.

diamanti Tolbachik
Il ministero russo ha espresso entusiasmo per la quantità dei diamanti ritrovati nella lava. ‘In un piccolo campione di lava solidificata c’erano diverse centinaia di diamanti recuperati, che sono davvero una quantità enorme! ‘Questo numero di diamanti può essere paragonato solo con le rocce laviche ricchissime di diamanti della miniera di Dachin in India (77 diamanti in un campione di 1 kg) e in una insolita roccia magmatica in Canada (1.500 diamanti in un campione di 28 chilogrammi) ‘.
Possiamo concludere dicendo che è del tutto possibile che i geologi russi abbiano trovato un esempio naturale e reale, alternativo ai diamanti sintetici francesi.

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